Adotta una donna costretta ad abortire

L’Italia sta vivendo una fase di congiuntura economica difficile. La donna è la prima a risentirne. La prima a non trovare un lavoro e, se l’azienda dove è occupata procede ad una riduzione del personale, la prima ad essere messa in cassa integrazione e a non essere reintegrata nel posto di lavoro. La prima ad essere licenziata, l’ultima a trovare una nuova occupazione. 

Purtroppo un bambino non sempre si può programmare ed una donna priva di occupazione rischia di rinunciare alla gravidanza anche per difficoltà economiche contingenti. Non parliamo di donne che già versano in condizioni di disagio ma di donne che proprio come te e solo pochi mesi fa avrebbero vissuto con gioia la maternità.  Di donne oggi disoccupate.

Per queste situazioni puoi sostenere A.Ma.Li onlus sottoscrivendo “Io per le donne costrette ad abortire”. Un programma che di fatto realizza una sorta di “adozione a distanza” della donna incinta in condizioni di oggettivo disagio economico dovuto alla perdita del posto di lavoro.

Il funzionamento è chiaro, semplice e trasparente. 

Subito dopo l'adesione, il tuo nome verrà abbinato a quello di una  donna e, se vorrai potrai venirci a trovare e conoscerai personalmente la mamma che stai aiutando e, una volta nato, il suo bimbo. Qualora i tuoi impegni non ti permettessero di farci visita Amali onlus ti invierà una scheda informativa della donna (comunque rispettosa della normativa sulla privacy) e, attraverso i nostri aggiornamenti potrai seguire nei mesi la crescita del bambino sino al parto. Una volta nato avrai una fotografia del bimbo che hai contribuito a far nascere.